La lipemia dopo un pasto ha un significato importante per il rischio cardiovascolare, anche se in presenza di valori di grassi circolanti nel flusso ematico nella norma a digiuno. Questa è la conclusione alla quale sono giunti i ricercatori dopo aver analizzato numerosi studi scientifici recenti. Numerose infatti sono le evidenze che mettono in relazione la risposta lipemica post-prandiale con il grado di ostruzione coronarica.
L’iper-lipemia è più frequente nei soggetti con sindrome metabolica e sembra essere correlata con l’insulino-resistenza a livello di tessuto adiposo e epatico.
Alimentazione ed esercizio fisico sono due armi potenti prima di arrivare all’utilizzo dei farmaci.
Alimentazione: sono i grassi saturi ad incidere negativamente sulla lipemia post-prandiale mentre omega 3 e acidi grassi a catena media e/o corta determinano un minor rialzo post-prandiale. Tra i carboidrati invece sono fruttosio e saccarosio i responsabili di un aumento di trigliceridi dopo il pasto. L’alcol assunto in quantità eccessiva e cronica rallenta la rimozione dei grassi circolanti mentre è la fibra alimentare ad avere un efftto positivo sul colesterolo ma non sui trigliceridi.
Movimento: un esercizio fisico postprandiale effettuato regolarmente e frequentemente riduce l’entità dell’aumento dei grassi circolanti dopo un pasto.
Ai miei pz dico…
Evitare i piatti pronti – Condire sempre ed esclusivamente con olio di oliva – Consumare verdura e/o ortaggi ad ogni pasto – Fare ogni giorno 10.000 passi.