Questa è la notizia che sta rimbalzando da ieri sui media e che è frutto della ricerca del genetista italiano Pier Paolo Pandolfi, direttore del Cancer Center e del Cancer Research Institute del Beth Israel Deaconess Medical Center della Harvard Medical School di Boston (Usa).
I3C, indolo-3-carbinolo, è la molecola peculiare delle crucifere (broccoli, cavoli, cavolfiore, cavoletti di Bruxelles), in grado di mettere al tappeto alcune forme di cancro. I3C agisce bloccando WWP1, interruttore che spegne PTEN che – così inattivato – diventa il cavallo di troia del cancro.
Sembra effettivamente essere una strategia efficace ma all’entusiasmo e all’enfasi bisogna sempre associare – secondo me – un pò di concretezza!
1. il meccanismo d’azione è stato testato solo su cellule di tumore alla prostata;
2. la quantità di crucifere che un soggetto dovrebbe mangiare per giovarsi dell’effetto è circa pari a 7 Kg/die.
Nel primo caso bisogna estendere lo studio ad altri tipi di neoplasia mentre nel secondo caso, credo che ogni commento è superfluo (!)
A mio modo di vedere credo che ciò che possiamo valorizzare -oltre al fatto che la ricerca permette un altro passo in avanti nello studio di interventi mirati contro i tumori- sia il fatto che la ricerca ha marchio Italiano e che ancora una volta si sottolinea l’importanza del primo capoverso della Dieta Mediterranea: una abbondanza di prodotti di origine vegetale.
Alle Persone che si rivolgono a me dico:
Fonte: YR Lee et al. – Reactivation of PTEN tumor suppressor for cancer treatment through inhibition of a MYC-WWP1inhibitory pathway. Science, 2019