I risultati di uno studio pubblicati su Scientific Reports hanno evidenziato come ci sia una stretta relazione tra alcuni abitanti dell’intestino e una delle patologie che a tutt’oggi ha numerosi lati oscuri: la sclerosi multipla.
Alla composizione del microbiota intestinale è stata riconosciuta la capacità di incidere sulla remissione e/o sulle condizioni pro-infiammatorie alla base della malattia autoimmune che attacca le ‘coperture’ protettive delle cellule nervose.
I ricercatori -autori dello studio- hanno identificato particolari batteri presenti in quantità maggiori nell’intestino di persone con sclerosi multipla.
I batteri del phylum Bacteroidetes, comprese le Bacteroidaceae, le Porphyromonadaceae e le Prevotellaceae, sono presenti nel microbiota di chi sviluppa la forma di sclerosi multipla recidiva-remittente. Alcune specie non ancora classificate di Parabacteroides sono risultate presenti esclusivamente nei recidivanti e remissivi, mentre i membri del philum Tenericutes sono anche più abbondanti nel gruppo recidivante-remittente. Ecco la grande varietà delle forme della patologia stessa associate ai diversi batteri presenti nel nostro intestino.
Un altro tassello importante è stato così aggiunto poiché i ricercatori hanno ipotizzato che i batteri dell’intestino abbondanti in modo differenziale posso essere biomarker per la sclerosi multipla.
Al contempo sono gli stessi autori del lavoro ad invitare alla cautela perché altri studi sono necessari per passare dal microbiota intestinale dei topi a quello umano seppur sia possibile chiaramente affermare che i diversi batteri intestinali determinano la suscettibilità di un individuo a forme di sclerosi multipla a progressione cronica o recidive.
Fonte: K.Alexa Orr Gandy et al. – The role of gut microbiota in shaping the relapse-remitting and chronic-progressive forms of multiple sclerosis in mouse models. Scient Reports , 2019