Ogni estate leggiamo notizie in cui il mare – meta preferita da molti poichè fonte di BenEssere – diventa causa di morte. L’aggravante è il caldo ma soprattutto ciò che preoccupa è l’ora della merenda o l’ora di pranzo e il rispetto del coprifuoco di 2 ore o 3.
Seppur vero che negli Stati Uniti l’annegamento è la seconda causa di morte per trauma accidentale nei bambini fino a 14 anni non c’è bisogno di fare allarmismo piuttosto usare buonsenso e prudenza soprattutto consapevolezza in ciò che si legge e si fa!
Il Center for Disease Control and Prevention ha diffuso il dato ma i fattori sono di rischio sono la mancanza di controllo da parte di un adulto nei momenti in cui un bambino piccolo fa il bagno, la mancata capacità di nuotare, la presenza di disturbi neurologici come l’epilessia e – nel caso degli adulti – il consumo di alcolici, che interferisce sia con la capacità di valutare situazioni a rischio che con i riflessi.
Non c’è dunque l’aver mangiato!
In aggiunta l’International Life Saving Federation ha dichiarato che l’attesa tra pranzo e bagno non ha alcun fondamento scientifico eppure sul sito del Ministero della Salute la prima raccomandazione fatta ai bagnanti è di aspettare almeno 3 ore dopo i pasti.
Che confusione!
La paura principale è che il contatto con l’acqua fredda del mare o piscina, a stomaco pieno provochi una congestione, cioè blocchi la digestione fino ad arrivare allo svenimento che in acqua è sicuramente più rischioso.
E’ un timore di vecchia data che non trova riscontro nella recente letteratura scientifica. Detto questo la prima cosa su cui portare chiarezza sono i termini!
Quello che comunemente chiamiamo congestione altro non è che un rallentamento della digestione dovuto al contatto della nostra pelle con l’acqua fredda che richiama sangue alle aree periferiche del corpo per mantenere la temperatura, togliendolo quindi a stomaco e intestino. Nulla di mortale anche se crampi e nausea possono verificarsi. Il consiglio è dunque quello di consumare un pasto leggero evitando alcolici.
Il fenomeno che invece spaventa e può avvenire è l’idrocuzione cioè il brusco sbalzo di temperatura che subiamo quando sudati e accaldati ci tuffiamo nell’acqua gelida (con o senza stomaco pieno) può causarci una perdita improvvisa di coscienza, facendoci rischiare l’annegamento. Il pericolo non è dunque nell’aver pranzato da meno di 2 ore, quanto piuttosto nello shock termico che infliggiamo al nostro corpo se entriamo in acqua bruscamente.
Questo fenomeno può essere evitato/scongiurato entrando in acqua gradualmente, soprattutto se siamo accaldati e l’acqua è fredda. Diamo quindi il tempo al nostro corpo di abituarsi al cambio di temperatura.
Quale Nutrizionista Health Coach che pone attenzione sia allo stile di vita che alla cura del sé, dico che per godere di una buon giornata di mare per il nostro BenEssere basta: