Secondo recenti dati il numero dei Celiaci – in Italia – è in aumento: da 600.000 a 1.000.000. La prevalenza è salita al 2%.
A dare conferma di ciò è uno studio condotto nella nostra provincia (AN) e in quella di Verona, e pubblicato su Clinical Gastroenterology and Hepatology.
Su questa realtà ritorna l’interrogativo: quali sono le cause? E’ possibile attribuire il trend di crescita al miglioramento delle capacità diagnostiche? Si ma non solo.
Il massimo esperto di celiachia in Italia che risponde al nome di Carlo Catassi afferma: il trend che osserviamo fa pensare all’azione di diversi fattori ambientali, che non abbiamo però ancora appieno identificato. Tra le ipotesi formulate, ci sono la maggiore incidenza di alcune infezioni virali e l’utilizzo di antibiotici nella prima infanzia. Entrambe le situazioni sono infatti in grado di alterare il microbiota intestinale. In esame ancora – perché poche sono le certezze acquisite – il ruolo del glutine nel divezzamento. Non sembrano invece incidere né la maggiore presenza in Italia di bambini stranieri né i consumi di derivati del frumento.
Come Nutrizionista Health Coach e Celiacologa dico che – in particolare nei soggetto adulti – è bene che tutti i professionisti della salute pongano grande attenzione a sintomi quali osteoporosi, anemia, infertilità, diabete tipo 1 e sindrome del colon irritabile perché possono celare celiachia.
Arrivati a diagnosi l’unica terapia è la rigorosa dieta senza glutine senza sgarri! Le caratteristiche sono mediterranea – funzionale e regolatoria dunque variata – equilibrata e caratterizzata da cereali e derivati senza glutine così da far ben funzionare il nostro corpo regolando tutte le sue funzioni.
Fonte: A M Joelson et al. – Numbers and Features of Patients With a Diagnosis of Celiac Disease Without Duodenal Biopsy, Based on a National Survey. Clinical Gastroenterology and Hepatology, 2019