Una indagine preliminare effettuata da un gruppo di ricercatori dell’Università di Roma Tor Vergata ha prodotto una fotografia su come siano cambiate le nostre abitudini durante il lockdown.
Covid-19 è il carognavirus che in una manciata di giorni ha spazzato via le nostre pratiche quotidiane rivoluzionandole e che a tutt’oggi non è stato messo a tacere dalla ricerca scientifica né con una terapia né tantomeno con un vaccino. Quello che emerge dall’indagine fatta – seppur sono dati preliminari – è che siamo tornati a mettere le mani in pasta come facevano le nostre nonne! Un connazionale su due ha preparato dolci mentre uno su tre ha impastato piazze e pane e focacce. Nelle prime settimane dunque si è registrato un aumento del consumo di carboidrati sia nella loro forma complessa che semplici.
A questo si aggiunge anche la valenza antropologica dei cibi ricchi di zuccheri, infatti il 48% degli intervistati ha dichiarato di aver risposto all’ansia mangiando carboidrati oltre la porzione consigliata!
A questo cambiamento dello stile alimentare si è associato anche il cambiamento dello stile di vita che ha visto la riduzione del movimento quotidiano e l’aumento della sedentarietà legata anche anche allo smart working. Solo una modesta percentuale di intervistati ha dichiarato di aver trasformato un angolo della propria casa in angolo BenEssere e di aver praticato esercizi 5 o più volte/settimana.
Il risultato preoccupa la SINU e tutti coloro che a vario titolo operano nel settore del BenEssere.
Il 48% degli italiani ha registrato un aumento di peso corporeo.
Tutto questo se e solo se ci soffermiamo alle prime settimane ma … con il tempo si è sviluppato un adattamento che – in alcuni casi – ha portato ad un miglioramento sia dello stile alimentare che di vita.
Quale Nutrizionista Health Coach la mia attenzione va proprio su questa affermazione perchè è da qui che si riparte! sempre con Consapevolezza e Rispetto delle Regole e Senso Civico perché l’emergenza non è ancora alle spalle.
Grazie alla maggiore disponibilità di tempo da dedicare alla cucina e a se stessi con la complicità dell’impossibilità di rifugiarsi in bar-ristoranti-pizzerie per pasti veloci e frenetici, ci stiamo adattando alla nuova-diversa-alternativa quanto salutare ordinarietà!
Il 63% degli italiani ha messo in atto i dettami di quella che A Key definì Dieta Mediterranea. A Marzo-Aprile si è registrato un aumento del consumo di prodotti freschi quali pane e verdure-ortaggi e frutta di stagione accanto a quelli di legumi, pesce e formaggi e a discapito di snack salati e dolci, bibite gassate e zuccherate, affettati e altri prodotti confezionati.
Un nodo invece ancora da sciogliere riguarda le porzioni infatti con la riduzione del movimento e dunque del dispendio energetico è bene a tavola ridurre le porzioni così da garantire un bilancio energetico lievemente negativo al fine di mantenere il proprio peso benessere.
Su questa base nella giornata delle riaperture – II settimana della fase 2 – dico di
Fonte: Eating Habits and Lifestyle Changes in COVID19 lockdown– coordinata dalla Prof.ssa L Di Renzo