E’ questa la conclusione – che condivido pienamente – alla quale sono giunti gli autori di una esaustiva analisi su 600 prodotti e pubblicata su Nutrients.
Il Biologico consiste nel recuperare tutte quelle buone pratiche millenarie conosciute dai tempi più remoti a cui si affiancano tecnologie più nuove. Tutto ciò è stato recepito a livello europeo con un regolamento del 1991. Un riconoscimento epocale a cui ha fatto seguito una crescita in Italia che supera circa il milione di ettari certificati. Personalmente non ho mai visto di buon occhio il Biologico che attualmente viene scelto da 9 italiani su 10 con la duplice motivazione: salvaguardare l’ambiente e migliorare la qualità nutrizionale della propria alimentazione!
Sulla prima motivazione non dico nulla seppur alcune considerazioni le abbia in testa mentre molto calorosamante commento la seconda motivazione – migliorare la qualità nutrizionale della propria dieta – perchè è davvero bislacca! E lo diventa ancora di più quando la si associa con l’obiettivo di perdere qualche kilo di troppo.
Il confronto è stato fatto tra cereali, pane e sostituti, pasta, riso e altri cereali, latte e latti vegetali [definizione non propria, perdonatemi!], formaggi, tè, succhi di frutta, marmellate, miele e creme spalmabili, frutta e verdura, legumi, oli e altri condimenti. Non sono emerse differenze significative.
Ecco quanto affermano gli Autori del lavoro: nel primo caso, i prodotti biologici garantivano un apporto proteico ed energetico inferiore, a fronte però di un aumento dei grassi saturi. Quanto ai dolci, un contenuto inferiore di zuccheri semplici e carboidrati complessi era in parte bilanciato da un maggiore contenuto proteico. In tutti casi si è trattato di oscillazioni contenute, che confermano l’impossibilità di considerare una delle due categorie superiore all’altra. Non essendo indicati gli apporti in etichetta, non è invece stato possibile effettuare un raffronto tra micronutrienti quali vitamine e minerali e apporto in fibra alimentare. […] Il fatto che il loro consumo determini uno o più benefici per la salute è una conseguenza ancora tutta da dimostrare. E l’eventuale vantaggio potrebbe comunque derivare anche da altri fattori. Chi consuma cibi biologici sovente ha uno stile di vita più salutare.
Alla luce di questa considerazione articolata e ben motivata torno ad affermare che né la qualità nutrizionale né quella igienico-sanitaria e organolettica – a m io modo di vedere – sono superiori a quelle di un analogo cibo convenzionale. A rafforzare questo messaggio aggiungo i risultati di altri studi in cui è stata studiata la relazione tra consumo di prodotti BIO e riduzione del rischio di patologie cronico-degenerative quali tumori: non ci sono differenze rilevanti.
So bene che i più agguerriti sostenitori del BIO in genere puntualizzano riguardo le concentrazioni di fitofarmaci e la presenza di micotossine, nitrati, metalli pesanti e diossine ma … nel primo caso – i fitofarmaci – sono concentrazioni al di sotto dei livelli permessi e nel secondo caso si è evidenziato che non ci sono differenza apprezzabili tra i prodotti biologici e non.
Quale Nutrizionista Health Coach dico che a tutto questo si aggiunge anche una considerazione economica a svantaggio del BIO: è molto più costoso dell’analogo prodotto convenzionale.
Credo dunque che seguire una Alimentazione – Nutrizione Mediterranea che rispecchia le caratteristiche dell’agricoltura locale – nel mio caso marchigiana – associata ad uno stile di vita sano e una funzionale Cura del Sè siano le carte vincenti per garantire BenEssere nello scorrere dell’età anagrafica 👍