Si chiamano Comfort Food e sono:
Sono questi cibi e molecole in grado di interagire con i centri del piacere a livello del sistema nervoso centrale e che stimolano un desiderio specifico di consumo di snack dolci o salati, pane, pizza …
Non sempre il bisogno di mangiare coincide con il bisogno fisiologico piuttosto coincide con il bisogno emotivo. Quando si mangia in questo modo, si mangia inconsapevolmente. La fame arriva improvvisamente e – anche se si è mangiato poco tempo prima – si sente un bisogno impellente di buttar dentro cibo senza neanche assaporarlo.
Questa è la fotografia del mangiatore emotivo.
Recenti studi hanno evidenziato che durante una giornata sperimentiamo circa 40 diversi stati emotivi e alcuni di questi influenzano la nostra alimentazione. E’ fondamentale dunque conoscersi per mangiare in modo consapevole allenandosi a riconoscere la fame biologica dalla fame emotiva.
Ciò che capita quando siamo tristi, annoiati, ansiosi o – usando un termine molto di moda: quando siamo stressati – è cercare di aumentare i livelli di serotonina – un neuro-trasmettitore noto anche come ormone della buon umore visto che più ne abbiamo in circolo e maggiore è il nostro grado di appagamento, soddisfazione e BenEssere. La soluzione più semplice per farlo è mangiare cibi ricchi di zuccheri semplici (dolci, biscotti, gelati …) e carboidrati complessi (pane, pasta, grissini, taralli …).
Attenzione però perchè in tempi relativamente brevi questi stessi cibi impatteranno sul nostro apparato digerente creando disagi quali gonfiore addominale fino a reflusso gastro-esofageo, bruciori o sindrome dell’intestino irritabile. Senza trascurare il fatto che questi stessi cibi hanno un Indice Glicemico molto alto pertanto avranno un analogo forte impatto sulla glicemia con conseguenti ripercussioni sull’energia a disposizione per tutte le cellule del nostro organismo. La prima evidente conseguenza sarà un aumento di peso corporeo ma anche diabete e altri disordini metabolici.
Mi piace anche sottolineare come l’intestino e i suoi abitanti giochino un ruolo certamente non trascurabile tanto che sempre più spesso sentiamo dire l’intestino è il nostro secondo cervello!
Da un lato le emozioni sono fortemente correlate alle funzioni intestinali e la risposta a agenti stressogeni può portare a disbiosi intestinale. Questa a sua volta, causa un ridotto assorbimento del triptofano – aminoacido essenziale precursore della serotonina – favorendo un aumento dello stato di stress.
D’altro lato però il consumo di cibi ricchi di grassi e zuccheri promuove la leaky gut sindrome, cioè un aumento della permeabilità intestinale e conseguente aumento della produzione di citochine infiammatorie da parte dei batteri stessi.
In conclusione i miei allenamenti sono:
quando senti arrivare l’impulso di mangiare …
MANGIARE NON è UN MODO PER ANESTETIZZARE LE EMOZIONI!