Già nel 2020 si parlava di cibo sintetico- non artificiale – in Europa ma anche in Italia. Ora la bistecca stampata 3D è realtà e porta la firma dell’ingegnere biomedico G Scionti.
La cosidetta carne pulita che non proviene da animali macellati ma da cellule vegetali o animali cresciute in laboratorio, a detta di qualche esperto sembra essere il ponte perfetto tra i vegani e gli amanti dei festosi quanto succulenti barbecue.
Ma Tu la mangeresti?
Secondo i dati ottenuti da una recente ricerca condotta in Australia dall’Università di Sydney e della Curtin University è stato evidenziato che il 72% della Z Generation – cioè persone di età compresa tra 18 e 25 anni – non è pronta ad accettare la carne 3D, nonostante si dichiarino preoccupati sia per l’ambiente che per il benessere degli animali.
Sicuramente l’ambiente ringrazierà per il ridotto impatto ambientale sia per l’abbattimento della produzione di CO2 che per la riduzione del consumo di acqua e suolo da pascolo, ma il palato? Il gusto? e … la qualità nutrizionale?
Vi dico la mia!
A prima vista mi sembra un ottimo prodotto sia nel concetto che nella realtà! Ritengo che lo sia soprattutto in considerazione del fatto che la carne è uno cibi preferiti sia perché pratica, facile da preparare che gustosa. Dobbiamo però essere consapevoli che non abbiamo abbastanza risorse per produrne una quantità tale da soddisfare la crescente richiesta. L’impatto ambientale dell’eccessiva produzione ora credo sia ben visibile!
Possiamo riciclare, scegliere auto elettriche, fare una doccia in meno, lavarci i denti chiudendo l’acqua mentre passiamo il dentifricio o altre diavolerie (per giunta di dubbio gusto!) ma non sono questi i cambiamenti efficaci in grado di competere con la riduzione del consumo delle diverse tipologie di carne ma anche di pesce.
Qualche dato … Per produrre ogni hamburger animale occorrono circa 15.000 L di acqua, la produzione di carne 3D ne richiede il 90% in meno, a parità di valori nutrizionali.
e ancora … per ottenere la stessa quantità di calorie dal cibo, l’allevamento del bestiame richiede 70 volte più terreno di quello che sarebbe necessario per coltivare frutta e verdura non considerando che i bovini usano circa il 30% della terra arabile mondiale e oltre il 25% dell’acqua dolce mondiale
Ecco allora che su questa base emerge il primo buon motivo della carne 3D.
La carne 3D permette inoltre di guadagnare in salute infatti … viene stampata con una piccola stampante 3D domestica alimentata con capsule molto simili a quelle utilizzate per il caffè espresso partendo da materie prime vegetali (tra le quali acqua, riso, piselli, olio di girasole, fibre delle alghe, estratto di succo di barbabietola – per il colore- e aromi naturali …). Sappiamo ormai bene quali e quanti sono i benefici dei prodotti di origine vegetale per la nostra salute e per il nostro benessere sia perché non apportano colesterolo che altri patogeni.
Ecco spuntare dunque il secondo buon motivo della carne 3D.
In chiusura aggiungo anche che sarebbe una buona soluzione per vegetariani e vegani poiché avrebbero la possibilità di coprire i fabbisogni nutrizionali eliminando i dilemmi etici e in ultimissima battuta dico che se ne potrebbero giovare anche le popolazioni più povere per le quali la carne risulta a tutt’oggi troppo costosa. Attenzione però perché inizialmente la produzione della carne 3D avrà costi molto elevati e dunque dovremmo aspettare un lasso di tempo ragionevolmente lungo.
Sembra essere davvero tutto perfetto ma so che vi starete ancora chiedendo: ma il sapore come sarà?
Non posso parlare per esperienza diretta (!) ma gli esperti garantiscono che i prodotti sono gustosi e del tutto simili a quelli naturali.
Manca allora la riprova dell’assaggio 😁
Fonte:
O Morrison – Gen Z not ready to eat lab-grown meat despite it being eco-friendly: Study. Foodnavigator 2020
K Handral H et al. – 3D Printig of cultured meat products. Crit Rev Food Sci Nutr. 2020
K Ramachandraiah – Potential Development of Sustainable 3D-Printed Meat Analogues: A review. Sustainability 2021