Fibromialgia. Non solo farmaci – un titolo per portare attenzione sulle tante e variegate possibilità di approccio ad una patologia che per tanto-troppo tempo è stata sottovalutata.
Una narrative review di recente pubblicazione porta l’attenzione sul ruolo possibile di un trattamento integrato. Un trattamento che oltre alla terapia farmacologica vede: esercizio fisico costante, rilascio miofasciale, psicoterapia e integrazione.
La fibromialgia è una sindrome caratterizzata da dolore cronico diffuso, soprattutto dolore articolare e muscolare.
Si associano anche stanchezza cronica, insonnia, cefalea, disturbi intestinali, alterazioni dell’umore, ansia, sensazione di confusione o di perdita della memoria, formicolii o sensazione di bruciore/calore/dolore pungente a mani e piedi fino a sindrome poliallergica.
Il quadro così complesso e vario dei sintomi viene tipicamente aggredito con farmaci ma ora i tempi sono maturi per pensare ad un trattamento integrato in cui anche l’integrazione trova un suo perché.
E’ qui che come Nutrizionista mi sento coinvolta.
Sto seguendo da tempo pazienti fibromialgici e verifico sempre più quanto importante sia una buona, sana e variata alimentazione per garantire corretti apporti di micronutrienti oltre a garantire la salute dell’intestino. Spesso però è necessario ricorrere a integratori per rispondere in modo funzionale a carenze maggiori.
Una alimentazione a basso contenuto di olio-, di- e monosaccaridi e polioli fermentabili [fodmap] porta un importante sollievo sintomatico.
Un altro studio ha portato l’attenzione su magnesio e calcio, due importanti minerali che giocano un importante ruolo sia sulla percezione del dolore che sul dolore stesso. Ansia e Affaticamento trovano invece benefici con integrazione mirata di magnesio e triptofano.
Argomento sempre più popolare è la relazione tra vitamina D e sindromi dolorose croniche questa è infatti in grado di modulare il dolore. Sul dolore effetto positivo è svolto anche dalla melatonina.
Diverse ricerche hanno valutato la carenza di ferro; questa può portare a un deficit di diversi ormoni derivati che regolano l’umore, con una possibile ricaduta sulla percezione del dolore.
Ultima battuta riguarda la funzionale integrazione con probiotici. La ricerca afferma che i probiotici sono di grande supporto/sollievo per sindromi di dolore cronico.
Su questa base affascinante per la nutrizione si innesca l’altro aspetto a me caro perchè health coach. Determinante è l’ascolto per la personalizzazione. Credo infatti che se lo stile alimentare è personale, è persona-dipendente ancora di più lo è l’integrazione.
Per me grazie all’ascolto attivo si può allenare la persona con fibromialgia al benessere includendo stile alimentare + integrazione + stile di vita e cura del sé.