Siamo ammaliati dalle ore notturne – cioè siamo Gufi – oppure siamo vivaci allodole che amano alzarsi presto il mattino?
Difficile inquadrare ciascuno in questi due macro-insiemi perchè molto spesso esistono sfumature ma un gruppo di ricercatori della Northumbria University, GB ha cercato una risposta con una review della letteratura scientifica esistente, focalizzando l’attenzione sul rapporto ore di sonno ed influenza sulla dieta e sulla salute.
Seppur i metodi di indagine siano da perfezionare ciò che i dati hanno rivelato sono rischi aggiuntivi per la salute in coloro che amano la vita notturna, cioè i gufi. In particolare sono legati alla sregolatezza nell’alimentazione e alla preferenza per cibi poco sani.
Come un po accennato ieri il nostro corpo ha ritmi circadiani, cioè c’è un orologio interno che regola le nostre funzioni tra le quali i ritmi del sonno e dell’alimentazione. E’ il personale cronotipo che spinge alcuni verso “il mattino ha l’oro in bocca” e altri li sollecita a tirar tardi la notte con altrettanta soddisfazione. Ma … la “notte piccola così” nasconde un’insidia!
Gli appartenenti a questo cronotipo sono più esposti al rischio di disturbi cardiovascolari e del diabete di tipo 2. Nessuna maledizione della notte quanto piuttosto la tendenza a mangiare in modo disordinato e non salutare, consumano più alcolici, zuccheri, bevande con la caffeina e ricavano una quota maggiore di energia dai grassi.
A questo si aggiunge anche che quelli della notte saltano la prima colazione e cenano tardi la sera; consumano pochi cereali e verdure; dichiarano anche di fare meno pasti del dovuto, però più abbondanti. Di contro quelli del giorno risultano avere un maggior consumo di frutta e di verdure oltre a una regolarità di massima per i pasti.
Tornando alla maggior esposizione verso il diabete da parte dei gufi è possibile dare spiegazione pensando al ritmo circadiano che influenza il modo in cui il glucosio viene metabolizzato nell’organismo. I livelli di glucosio dovrebbero declinare durante la giornata e raggiungere il livello più basso durante la notte. Ma poiché i nottambuli spesso mangiano poco prima di andare a letto, i loro livelli di glucosio salgono quando stanno per dormire. Va a rotoli dunque la regola naturale che organizzerebbe questa funzione sugli zuccheri.
Il mio suggerimento è quello di creare una routine di fine-giornata:
– Allontanare/spegnere tutta l’elettronica
– Bere una tisana calda
– Pensare all’igiene della persona
– Abbassare le luce nella stanza e mettersi comodi
…
Fonte: S Almoosawi et al. – Chronotype: Implications for Epidemiologic Studies on Chrono-Nutrition and Cardiometabolic Health, Advances in Nutrition, 2018.