E’ questa la conclusione alla quale sono giunti un gruppo di ricercatori finlandesi che hanno osservato e studiato il comportamento di 3.000 coppie di gemelli.
Il/la gemello/a che ha sviluppato per primo/a il linguaggio è anche quello/a che – in età adulta – consuma più vino. Questo è conferma che bere vino con moderazione è sintomo di quoziente intellettivo maggiore.
L’affermazione trova ulteriore convalida nello studio condotto dal dottor Satoshi Kanazawa della Scuola di Economia e Scienze Politiche di Londra. Emerge inoltre, il curioso dato che una donna colta, in media, consuma il doppio del vino di una che abbia studiato di meno. Non hanno invece rilevanza né la condizione sociale né il tipo di lavoro svolto: è solo l’intelligenza a permettere a una donna di apprezzare un buon bicchiere di vino.
In particolare una donna con un bicchiere di vino in mano, che ne annusi il profumo e ne gusti l’aroma, probabilmente ha una sensibilità che deriva da un maggior quoziente intellettivo, perché non si limita a bere passivamente. La conversazione con lei potrebbe rivelarsi profonda e interessante.
Quale Nutrizionista Health Coach voglio portare l’attenzione sulla buona pratica del consumo funzionale di vino a seconda del genere: 2 bicchieri/die se Uomo e 1 bicchiere/die se Donna. La capacità di godere e gustare moderate quantità di vino rimanendo sempre nel pieno delle proprie alte facoltà mentali, questo è sinonimo di intelligenza.
Attenzione! Questo non significa che chi beve in modo smodato è molto intelligente!