Si, questo quanto emerge da un recente studio internazionale che ha visto capofila l’Università del Kent e l’Imperial College di Londra e i cui dati sono stati pubblicati su Nature Food.
L’Italia è il terzo Paese dell’Europa occidentale che consuma più frutta e verdura oltre ad essere il Paese nel mondo con un minor consumo di prodotti di origine animale e di zuccheri. L’Estremo Oriente, con Cina, Corea del Sud e Taiwan hanno invece profondamente modificato il loro stile alimentare diventando grandi consumatori di carne.
Questo è la fotografia scattata dai ricercatori che in 171 nazioni del mondo hanno analizzato le loro abitudini alimentari dagli anni sessanta al 2010 considerando i dati di importazioni, di esportazioni, della produzione interna, delle quantità di rifiuti e delle riserve produttive.
Sono dati su cui riflettere bene e a lungo!
Sappiamo bene che stili di vita e fattori ambientali contribuiscono in modo determinante alla diffusione di nuove patologie, in modo particolare il cambiamento delle abitudini alimentari e il conseguente incremento del consumo di alcuni prodotti a discapito di quelli della tradizione.
Ricordo molto bene quando qualche anno fa parlavamo dell’aumento dei casi di celiachia nell’Africa sub-sahariana quale conseguenza del cambio della loro alimentazione: da mangiatori di datteri, miele e latte di cammello vs prodotti contenenti glutine.