Si proprio così e tutto ciò trova radici nella Dieta Mediterranea, riconosciuta il 16 Novembre 2010 dall’UNESCO quale Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. La Dieta Mediterranea infatti non è solo un modello nutrizionale -rimasto inalterato nel tempo e nello spazio – corretto e funzionale al nostro Benessere ma rappresenta un insieme complesso di competenze, pratiche, conoscenze e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, fino ad arrivare alle modalità di coltura – raccolta – pesca – conservazione – trasformazione – preparazione e soprattutto consumo del cibo. In questo ultimo aspetto mi piace portare l’attenzione. E’ proprio il consumare cibo insieme a rappresentare – a mio modo di pensare – uno dei fondamentali tasselli del Benessere.
Un sondaggio recentemente condotto dalla Oxford Economics ha evidenziato che seppur consumare un pasto da soli sia considerata una esperienza rilassante (permette di infischiarsene di tutte le regole del galateo!) farlo regolarmente impatta negativamente sul nostro modo di sentire.
Le relazioni interne ed esterne sono fondamentali e lo sono anche nella consumazione di un pasto. Le prime, le relazioni interne, permettono la conoscenza/ascolto del Sé. Permettono di strutturare risposte funzionali e regolatorie ai bisogni del nostro organismo (sensazioni fisiche: appetito, saziamento, sete …). Le relazioni esterne, permettono di rispondere alle emozioni definendo il contesto di consumo del pasto.
Lo studio ha sottolineato come chi consuma un pasto insieme ha maggiori probabilità di sentirsi allineato con sè stesso, contando su reti di supporto sociale ed emotivo più ampie. Risultato questo che si contrappone all’attuale fretta o allo “shhh” perché si rischia di non sentire cosa dice la televisione.
Il cibo e l’occasione in cui viene consumato sono strettamente collegati. Gli alimenti si organizzano come un codice linguistico foriero di valori aggiunti: è la carica simbolica del cibo.
La priorità dell’occasione conviviale sull’aspetto nutritivo è talmente spiccata in alcuni eventi che arriva a definirsi in modo autonomo ed anche in conflitto con l’aspetto nutrizionale stesso. Esempio ne è il caffè: alimento eccitante, che assume un valore conviviale opposto quando collegato alla pausa relax, come quella durante il lavoro.
Ai miei pz ricordo sempre che Portatrice di una cultura conviviale è senz’altro la civiltà contadina del nostro recentissimo passato. A tavola venivano maturate decisioni lavorative, si educavano le giovani generazioni … La convivialità rappresentava dunque uno strumento comunicativo potentissimo ed è fondamentale per il personale Benessere!