Attualmente c/o una Clinica della Capitale è in sperimentazione l’utilizzo del Gelato Artigianale nella disfagia in persone con Alzheimer.
Il gelato artigianale già empiricamente entrava nell’alimentazione di alcuni pazienti per i suoi effetti positivi. In particolare a chi si era sottoposto ad un intervento di tonsillectomia si consigliava un gelato. Oggi la ricerca scientifica allarga le indicazioni perché il freddo e l’equilibrio nutrizionale tra grassi, aminoacidi, proteine e zuccheri porta vantaggi anche all’attività sportiva. Gelato alla frutta prima della performance e gelato alle creme dopo, includendo anche il soggetto diabetico e facendogli preferire il gelato alla creme.
Nello studio attualmente in atto invece si è visto come il gelato artigianale , assunto 1 volta/die, permetta ai soggetti affetti da Alzheimer di riattivare l’attività deglutitoria con conseguente miglioramento dell’assetto nutrizionale, miglioramento della tonicità muscolare fino all’assenza di piaghe da decubito quando il soggetto allettato.
Due i punti di forza: gli aminoacidi del latte vaccino e l’uso di zuccheri d’uva.
Non ho mai demonizzato il gelato quando artigianale ed ora lo consiglierò con maggior convinzione.
Ai miei pz dico: il gelato artigianale può essere incluso nei menù giornalieri a patto che sia medio – in coppetta e senza panna. Alla frutta o alle creme – secondo il gusto personale … con glutine o senza glutine – secondo la condizione!
Fonte: Rivista Italiana di Nutrizione e Metabolismo – ADI, 2019