Si, facciamo il punto della situazione perché da numerosi anni mi occupo di tale argomento/correlazione ma recentemente ne sento davvero tante!
Prendo spunto da un articolo pubblicato su Nutrients a firma di F Zingone.
Il glutine – miscela proteica peculiare di alcuni cereali quali grano, orzo, farro, kamut, segale – è il trigger ambientale di reazioni importanti da parte del sistema immunitario di soggetti geneticamente predisposti. Sto parlando di disordini immuno-mediati cioè la celiachia e la dermatite erpetiforme. Ci sono però anche altre reazioni il cui responsabile è ancora il glutine e sono le reazioni allergiche e la sensibilità la glutine non celiaca.
Accanto a tutto ciò c’è poi chi toglie arbitrariamente ogni fonte di glutine perché lo crede responsabile di gonfiore addominale, mal di testa, stipsi e molto altro.
A mio modo di vedere è bene fare chiarezza per non disorientare il pz e non dare un importante contributo alla folkloristica divulgazione di bufale.
La cosa più importante da fare è non togliere mai il glutine dalla alimentazione del soggetto fin quando non si è concluso l’iter diagnostico.
Iter diagnostico che nel caso della celiachia prevede la determinazione genetica [HLA DQ2 e HLA DQ8] e il dosaggio anticorpale [anti-trasglutaminasi] fino alla biopsia intestinale, per la corretta definizione diagnostica. Se e solo se, tutto conduce ad una corretta diagnosi di celiachia si inizierà una alimentazione e uno stile di vita senza glutine per tutta la vita.
Più complesso e articolato è l’iter diagnostico della sensibilità al glutine non celiaca poiché a tutt’oggi non ci sono marcatori/indicatori specifici.
Ora -quale Nutrizionista Health Coach- mi piace però portare l’attenzione sulla alimentazione senza glutine perché a tutt’oggi vedo&sento troppi casi in cui chi segue una alimentazione senza glutine aumenta il rischio di sindrome metabolica. Questo significa che l’alimentazione è sbilanciata e troppo fondata su prodotti confezionati ricchi di grassi, zuccheri semplici e additivi. Seppur negli anni si è registrato un grande impegno da parte delle Aziende del mercato gluten-free nel garantire sia una ampia disponibilità di prodotti che una migliorata qualità nutrizionale, mi piace portare l’attenzione sull’importanza di realizzare menù quotidiani gluten free a stampo mediterraneo.
Gran parte degli alimenti peculiari della Dieta Mediterranea sono naturalmente senza glutine!
Ne sono così convinta che già nel 2009 scrissi il libro Celiachia e Dieta Mediterranea senza glutine.
A questo però sulla base di numerose e importanti ricerche recentemente pubblicate mi piace aggiungere due note.
La prima riguarda il ruolo del consumo di grano nella protezione cardiovascolare. E’ uno studio prospettico giapponese ad affermare che l’uso di grano è correlato a una percentuale minore di sviluppo di ipertensione arteriosa, ipotizzando, quindi, un ruolo protettivo dello stesso.
La seconda nota riguarda invece il ruolo di una alimentazione a basso contenuto di Fodmap [Fermentabili Oligo-, Di- e Mono-saccaridi e Polioli] ossia una serie di carboidrati a corta catena. Seppur vero che in questo caso ci allontaniamo dai disturbi glutine correlati per entrare nel tema dell’intestino irritabile in realtà – sulla base della mia esperienza – dico che le due cose possono coesistere.
Spesso infatti , soprattutto nelle fase iniziali della dieta – è consigliabile escludere sia il glutine che carboidrati a corta catena.
Attenzione però !!!
A differenza di ciò che accade per la celiachia, sia nella sindrome dell’intestino irritabile che nella sensibilità al glutine le esclusioni dietetiche non devono essere necessariamente seguite per tutte la vita, ma vanno modulate e definite in base alla risposta sintomatologica dei pazienti.