Qualche Giorno fa abbiamo parlato del BendEssere costrutto misurabile quale parte fondante della mia filosofia di lavoro.
Ora mi piace portare l’attenzione su chi agisce con me, cioè la Persona che decide di varcare la soglia del mio studio. Considerato dai più un paziente e/o un cliente per me, sulla base della mia formazione, è una Persona, che si presenta con una richiesta che include implicitamente la modifica del suo stile di vita e il rispetto per la sua stessa persona.
Come tale deve essere accolta senza se e senza ma e ascoltata sia nei contenuti che nelle modalità di espressione degli stessi.
E’ la relazione che si crea tra Professionista&Persona a permettere alla Persona la conoscenza del vero sé includendo le proprie emozioni, sensazioni fisiche fino alle relazioni interne ed esterne.
L’organismo infatti è un sistema aperto in cui e su cui intervengono molteplici determinanti e di conseguenza il suo buon funzionamento è un processo che richiede quelle che -dall’Organizzazione Mondiale della Sanità [OMS] sono state definite skills of life cioè:
Su questa base dunque il paziente/cliente non è più una definizione funzionale e corretta. E’ ora bene parlare di Persona, Protagonista – Attore della propria quotidianità in qualunque situazione si trovi ad essere. Di conseguenza – come professionista ho smesso di fornire aridi schemi, stereotipate informazioni, accademici consigli e sterili alchimie.
Per me è diventato fondamentale rimanere centrati; conservare una posizione di IO adulto che riceve-elabora e analizza i dati e offrire un ascolto attivo con lo scopo di stimolare il processo di conoscenza del Sé e la percezione precisa dello stato di funzionamento ottimale della Persona.
La Persona è dotata di numerose risorse che indipendentemente dal contesto culturale ( risoluzione problemi, pensiero creativo, comunicazione efficace, abilità di relazione interpersonale, gestione delle emozioni, empatia …) e dalla definizione (coping, autoefficacia, resilienza, autostima … ) attivano processi di empowerment funzionali al BendEssere.
La Persona trovandosi così in un ambiente facilitante sarà meglio in grado di accedere alle proprie risorse modificando il concetto del sé, gli atteggiamenti dominanti e i comportamenti autoindotti. In questo modo diventerà pro-attiva e si allenerà su strategie e pratiche per il raggiungimento di obiettivi di BendEssere piuttosto che compiere sforzi riparatori.
Ai miei pz dico sempre
Siete voi i migliori conoscitori di Voi stessi, a me spetta solo farvelo scoprire!