La mia risposta è decisa e forte: NO!
Una alimentazione in cui si esclude qualcosa è da attuare solo quando c’è una forte e precisa reazione da parte del sistema immunitario nei confronti di un determinato nutriente presente in quel determinato cibo.
Mi spiedo meglio …
Il glutine – contenuto in alcuni cereali – è il trigger ambientale della celiachia e della allergia al grano oltre alla sensibilità al glutine non celiaca. Il lattosio – zucchero presente nel latte – è il determinante della intolleranza al lattosio … il resto è bizzarra moda!
Regimi in cui si escludono completamente alcuni cibi e tanto più quando li si attua arbitrariamente senza un Professionista [serio!] alle spalle non hanno nessun razionale scientifico.
Su questa base nasce l’incontro pensato/proposto e prossimo alla realizzazione dal titolo: Disturbi glutine correlati e Dieta Mediterranea senza glutine.
E’ dal 2005 che mi muovo in tale ambito e posso dire , a buon motivo , che tanti sono stati i successi della ricerca scientifica, della tecnologia alimentare, delle tecniche diagnostiche … di contro c’è tanta confusione.
Gonfiore, stanchezza generalizzata, dolori addominali, mal di testa fino a diarrea o stipsi … sintomi ai quali tanto-troppo spesso si risponde togliendo arbitrariamente qualcosa, in particolare glutine o cercando qualche altro colpevole!
Non nego che il miglioramento ci sia ma dico Attenzione! perché può essere un modo per allungare il percorso diagnostico e iniziare un funzionale trattamento terapeutico che faccia sperimentare il vero Ben ESSERE.
Il mio suggerimento è : se da tempo c’è qualcosa che non va, consultati con un Professionista e racconta dettagliatamente ciò che sperimenti. Evita il fai-da-te, rischi di allungare fino a 7 anni il tempo che intercorre tra la comparsa dei primi sintomi e la diagnosi di allergia o intolleranza.