Mediterranean diet intervention in overweight and obese subjects lowers plasma cholesterol and causes changes in the gut microbiome and metabolome independently of energy intake è il titolo dell’articolo a firma di V Meslie e pubblicato su Gut.
I partecipanti allo studio hanno seguito una alimentazione di stampo mediterraneo e sono bastate poche settimane per migliorare sia il quadro metabolico che il pattern di batteri dell’intestino oltre alla perdita di peso corporeo.
L’aumentato introito di fibra alimentare, proteine da fonti vegetali e grassi insaturi accompagnato dalla riduzione di zuccheri semplici, proteine di origine animali e grassi saturi hanno permesso di ottenere un miglioramento significativo dello stato di Ben Essere.
La buona aderenza alla Dieta Mediterranea ha permesso la riduzione dei livelli di colesterolo oltre ad una serie di cambiamenti nella composizione del microbiota intestinale. In particolare è stato osservato un aumento dei ceppi batterici che intervengono nella degradazione delle fibre e dei trigliceridi e una diminuzione dei batteri in grado di aumentare l’infiammazione e la resistenza all’insulina.
I risultati ottenuti sono in perfetto accordo con quelli ottenuti da un altro studio che poneva l’attenzione sulla relazione Dieta Mediterranea e Invecchiamento. I 612 anziani di cinque Paesi, tra cui l’Italia che hanno partecipato allo studio hanno evidenziato come lo schema mediterraneo aumentava la presenza di batteri associati a una ridotta fragilità ossea, a una maggiore velocità di deambulazione e al miglioramento di diverse funzioni cerebrali. Il merito è legato alla riduzione dell’infiammazione cronica silente determinata da un aumento dei consumi di fibra alimentare, di vitamine (C, B6 e B9) e minerali (rame, potassio, ferro, manganese e magnesio).
La mia base di lavoro – la Dieta Mediterranea Marchigiana – trova ancora più forza … qualora ne avesse avuto bisogno 😉