Un recente articolo pubblicato su Lancet Public Health ha evidenziato come la pasta – spesso sotto-accusa – si possa mangiare la sera poiché non fa ingrassare e perché facilita il sonno.
Il 15 marzo è stata celebrata la Giornata Mondiale del Sonno indetta dalla World Association of Sleep Medicine ed è stata occasione per presentare i dati dello studio in oggetto. Mangiare un piatto di pasta alla sera aiuta il rilassamento, facilita il sonno e non fa ingrassare.
E’ un risultato che scardinerà le abitudini di circa 12.000.000 di italiani [il 65% dei consumi di pasta avviene a pranzo, mentre solo il 35% si concentra a cena] ma che fonda la sua scientificità sull’analisi della composizione chimica della pasta stessa e le sue positive ricadute sulle funzioni del nostro corpo.
Il pasto serale deve apportare circa il 30% delle calorie giornaliere e quando si è particolarmente stressati o si fa fatica a prendere sonno o si accusano disturbi da sindrome premestruale, può essere ben coperto da un piatto di pasta [80g è la porzione frugale-funzionale-equilibrata]. Questa favorisce il consumo di insulina che, a sua volta, facilita l’assorbimento di triptofano, l’amminoacido precursore della serotonina e della melatonina, due ormoni che regolano umore e ritmo del sonno.
A questo si aggiunge che avere un buon sonno permette di ridurre i livelli di ormoni regolatori della fame e non favorisce l’aumento di peso. Infine la pasta – grazie al contenuto di vitamine del gruppo B – favorisce anche il rilassamento muscolare e grazie alla vitamina B1, che stimola la produzione di serotonina , ha un effetto positivo anche sul sistema nervoso centrale.
Quale Nutrizionista Health Coach al miei pz dico di: