Questa è l’associazione recentemente evidenziata da Liang Qiu autore di uno studio pubblicato su Food&Function.
Le patologie cardiovascolari sono a tutt’oggi la prima causa di morte al mondo. Negli ultimi anni, gli studi su microbioma e microbiota hanno sempre attratto l’attenzione dei ricercatori. Oggi è stata oggetto di studio la correlazione di alcuni batteri – presenti nel nostro intestino – e una delle cause di alcune patologie cradiovascolari.
Un prodotto dell’ossidazione a livello epatico della trimetilammina (TMA) – la trimetialmmina N-ossido (TMAO) – è la molecola che ha focalizzato l’attenzione dei ricercatori. Carnitina, fosfatidilcolina e colina derivanti dalla alimentazione, a livello dell’intestino vengono trasformati in TMA. Quando si hanno elevati livelli di TMAO aumenta il rischio per patologie cardiovascolari.
Su questa base i ricercatori hanno volto dimostrare come alcuni batteri intestinali siano in grado di abbassare i livelli ematici di TMAO. Il batterio più promettente è stato il L. plantarum ZDY04 .
Lo studio evidenzia come solo L. plantarum ZDY04 ha dimostrato di ridurre i livelli sierici e intestinali di TMAO, marcatore di possibili patologie cardiovascolari. L’utilizzo di questo probiotico nella pratica clinica potrebbe dunque rappresentare una valida alternativa per la prevenzione e la cura dell’aterosclerosi e, di conseguenza, di disturbi e patologie cardiovascolari.
Fonte: L Qiu et al. – Lactobacillus plantarum ZDY04 exhibits a strain-specific property of lowering TMAO via the modulation of gut microbiota in mice. Food Funct. 2018