Malepratiche – un termine quando usato in ambito medico-sanitario – evoca e/o sottolinea una procedura o una terapia mal gestita.
Per me quale Nutrizionista Health Coach assume anche un altro significato che va ben oltre al mal gestione di un piano alimentare non adeguato o non funzionale, ma interessa la relazione facilitante evolutiva. Per me infatti la malepratica scatta e/o può scattare da quando la persona entra in studio.
La mancata accoglienza, il mancato ascolto, il non rispondere alle domande o dubbi o perplessità fino al non dissotterrare le paure sono esempi di malepratiche che portano la persona a chiudersi e a tenere tutto dentro.
E’ un subliminale ricatto psicologico del professionista.
Io ti sto facendo perdere peso, cosa vuoi di più? Io ti ho salvato la vita, cosa vuoi di più?
Sono più o meno questi i pensieri che serpeggiano nel sottofondo del rapporto professionista-paziente.
Per me è tutta una altra musica:
la comunicazione efficace è la base della relazione facilitante evolutiva che vede la centralità della persona e la centratura okness del professionista.
Riconosco di aver utilizzato troppi termini troppo tecnici ma il succo è che chi è seduto difronte a me non è un ammasso di kili, di sintomi … piuttosto è una Persona con un vissuto fatto di tante&variabili componenti da quelle più squisitamente biologiche-fisiologiche a quelle emotive e dunque oltre alla tecnica c’è altro!La relazione facilitante evolutiva riconosce l’identità e la dignità dell’altro, legittimandolo e riconoscendogli il diritto di avere pensieri, opinioni, emozioni, sentimenti, dubbi e curiosità. Questo grazie all’apertura del Professionista che è un buon ricevente poiché ha una funzionale capacità di ascolto oltre che empatia, mimetismo e assertività.
Su questa base il Professionista , proprio grazie alla relazione facilitante e coltiva che ha costruito può sia allenare il paziente verso l’obiettivo di Salute&Benessere che informarlo per realizzare percorsi di prevenzione primaria e/o secondaria.
nota: immagine modificata da L’evoluzione del Coaching. FrancoAngeli Ed.