E’ di pochi giorni fa l’allarme lanciato dagli esperti dopo la pubblicazione dell’Osservasalute. Le malattie croniche – in particolare ipertensione, ma anche artrite, artrosi e allergie – incidono sulla quotidianità di 4 italiani su 10.
W Ricciardi, direttore dell’Osservatorio afferma: Le patologie croniche sono in costante aumento generando bisogni costanti con un incremento della spesa sanitaria. Ed è bene ricordare che la cronicità non colpisce tutti allo stesso modo, genera diseguaglianze territoriale, culturali, socio economiche.
Come Professionista la situazione e dunque la gestione della cronicità, mi porta a riflettere sul fatto che i tempi sono sempre più maturi per una visione innovativa. E’ necessario un approccio sistemico ed una sinergia tra Istituzioni (professionisti, famiglia, ospedali, istituti …) per una Prevenzione Attiva di secondo livello che nel mio ambito si traduce con azioni pro-attive Nutrizione, Stili di vita e Cura del sè.
Quale professionista Donna sento anche di dover portare l’attenzione su come la Differenza di Genere abbia un peso importante. I dati evidenziano come le donne che vivono 1 patologia cronica rappresentano il 42,6% vs il 37% degli uomini. La differenza aumenta ancora più quando si parla di multi-cronicità. A questo si aggiunge anche il fattore età sempre svantaggioso per la donna. C’è solo una eccezione: l’ipertensione arteriosa. Il divario è maggiore a svantaggio dell’uomo: 14,1% tra gli uomini vs 11,4% tra le donne.
Dati allarmanti , questo è indiscutibile ma a me danno forza per perseverare/consolidare il mio modus-operandi: la Persona ha come obiettivo il Benessere, inteso come il Bene del Sè anche in condizione di malattia grazie alla Pro-Attivtà e Resilienza.