Scimmiottando un verso della canzone vincitrice Sanremo 2007 mi trovo oggi a promuovere questo concetto.
Si, proprio così perché iniziare una dieta è molto più che seguire uno schema alimentare nutrizionalmente equilibrato e perfetto da un punto di vista di numero di calorie da ingerire durante una giornata. Iniziare una dieta per me significa decidere di iniziare un percorso di cambiamento che può avere come finalità sia la perdita di peso che no.
Nel corso del tempo ho cambiato numerosi termini relativi alla mia professione perché più li sento funzionali ad esprimere il mio modo di essere Nutrizionista Health Coach.
Al termine paziente ho sostituito il termine Persona; a quello di salute ho preferito Benessere; attività fisica è diventata Movimento ed ora ho deciso di lavorare anche sul termine dieta. Seppur da tempo noto come modus vivendi e dunque stile di vita, ora credo che ancora altro debba essere aggiunto perché altro si scopre!
Dieta ora è per un percorso di cambiamento dove la motivazione lascia il posto alla consapevolezza.
Nel tempo l’approccio squisitamente fisiologico, chimico e metabolico rivolto alla persona che varca la soglia del mio studio portando l’urgenza, cioè la richiesta di perdita di peso, seppur corretto è diventato limitante e … noiso! E’ sufficiente accogliere ed ascoltare la Persona per rendersi subito conto di quanto sia necessario spostare l’interesse dai chili alla conoscenza/consapevolezza del sé, al suo essere autentico, alla capacità di esprimersi, di trovare piacere e libertà.
Queste le riflessioni che mi hanno portato a dire che la perdita di peso legata ad uno schema è limitante e appesantisce, richiama concentrazione, responsabilità, impegno, controllo. In tutto questo c’è una elevata probabilità che si finisca nella spirale infinita di tentativi e fallimenti [termine tecnico: effetto yo-yo]
Un piano d’azione in cui si identificano le aree di miglioramento e dove per ciascuna si definiscono le azioni permette invece – attingendo alle risorse latenti della persona stessa – di allenare al Benessere facendo emergere la sua fantasia, spontaneità, entusiasmo, creatività.
Mangiare non è solo introdurre una adeguata aliquota di proteine, grassi e carboidrati e poco altro quanto piuttosto esprime emozioni, ricordi, pensieri … esprime un vissuto.
Su questa base ecco che un piano d’azione con obiettivo la perdita di peso esclude rinunce, autocontrollo, frustrazione, calcoli e fa emergere piuttosto autonomia, novità, entusiasmo. Questo porta la Persona a rimodellare i propri confini, attivare il movimento interiore fino a percepire i chili di troppo quale riserva di forze da dispiegare, progetti da realizzare, desideri da comunicare.
Quando circola soddisfazione, eccitazione, passione il nostro organismo libera endorfine e … ci sentiamo pieni di vita e la voglia di riempirsi con altro viene meno. Se la dose di queste magiche molecole non arriva per la funzionale via, viene procurata in un altro e questo significa che cercheremo cibi ipercalorici!
Alle Persone che a me si rivolgono ricordo sempre che perdere peso è prima di tutto una questione di metabolismo mentale!