Il variegato mondo degli integratori si allarga sempre di più anche in termini di valore generato. L’Italia è il primo mercato nel Vecchio continente. Almeno da qualche parte siamo primi!
Per avere una idea più concreta ecco i dati: nell’anno mobile (giugno 2018 – maggio 2019) il valore generato dalla vendita dei probiotici in farmacia è stato pari a 500 milioni di euro con un incremento pari al 5,7% rispetto all’anno precedente [fonte Federsalus in collaborazione con IQVIA].
Termini a noi familiari sono probiotici, prebiotici, simbiontici … ora arrivano i probiotici&botanicals. Qualcosa di nuovo? Qualcosa di vecchio? scopriamolo …
Il fatto che il mercato abbia avuto un così grande incremento è legato sicuramente all’aumentata conoscenza grazie ai consigli elargiti sia dal medico di medicina generale che dal pediatra fino allo specialista quale ad esempio il gastroenterologo. Ma leva importante è l’innovazione!
La ricerca scientifica continua a dare il proprio contributo producendo evidenze inconfutabili sull’attività ceppo specifica dei probiotici ma c’è dell’altro. E’ un fenomeno in costante crescita.
Sono loro: i probiotici&botanicals.
I botanicals sono sostanze e preparati vegetali a base di piante, alghe, funghi o licheni già largamente presenti sul mercato europeo sotto forma di integratori alimentari quali ad esempio ginkgo, aglio, ginseng ... Ora questi vengono uniti a probiotici e dunque qualcosa di vecchio si trasforma in qualcosa di nuovo!
La mia opinione quale Nutrizionista Health Coach è positiva. Gli alimenti forniscono al corpo le sostanze [nutrienti] di cui ha bisogno tanto che mi piace piuttosto parlare di nutrizione.
E’ innegabile quanto attualmente i prodotti ottenuti dalle coltivazioni o allevamenti che arrivano sul nostro piatto, siano depauperati della loro ricchezza nutrizionale a causa di tutto ciò che accade lungo la filiera agro-alimentare. Diventa dunque importante allenare e prevedere buone pratiche per una integrazione personalizzata, di genere,regolatoria e funzionale.