L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che 3.400.000 Adulti ogni anno nel mondo muoiono per cause legate al sovrappeso e obesità. Nel dettaglio il 44% per diabete, il 23% per malattie ischemiche del cuore e tra il 7% e il 41% per alcune forme di tumore. Se guardiamo poi la popolazione anziana emerge che chi è in sovrappeso [60.9% nella fascia di età 65-74 anni e 49.4% tra gli ultra 85enni] o obeso è più probabile che soffra di ipertensione arteriosa o diabete, rispetto alla popolazione generale. Sono dati sui quali riflettere e -successivamente- passare all’azione.
Nella mia pratica quotidiana a riguardo della popolazione anziana, mi trovo allineata con i dati ma aggiungo anche che c’è una profonda spaccatura: da un lato una malnutrizione per difetto e diametralmente dalla parte opposta una malnutrizione per eccesso. Entrambe comportano la perdita del Benessere e una maggiore esposizione a patologie cronico-degenerative.
La prima –malnutrizione per difetto – è una condizione in cui il soggetto comincia a perdere peso e nello specifico perde massa grassa fino a perdere massa magra; in particolare muscoli che perdono tonicità ed elasticità. In genere questo è conseguente alla perdita del gusto, dell’interesse per il cibo a volte (spesso!) associato ad un disagio sociale (solitudine, povertà …) e a volte associato anche ad alcune aggravanti cioè patologie acute o croniche.
La malnutrizione per eccesso invece è caratterizzata da un eccesso di kili che analogamente alla prima condizione descritta, espone il soggetto a patologie che minano il BenEssere: diabete, patologie cardiovascolari, dislipidemie complesse fino a osteoartrosi e disabilità fisiche.
COSA FARE?
E’ la domanda che spesso mi viene posta e/o mi pongo quale Professionista della Salute&BenEssere.
Credo sia importante agire almeno su due piani:
Al centro c’è la Persona che nel Qui&Ora va ascoltata e riconosciuta con tutte le trasformazioni fisiologiche-biologiche-emotive peculiari dell’età anagrafica che procede. Per essere ancora più concreti faccio un esempio: se la voglia di mangiare nell’anziano passa è perché numerose sono le medicazioni fisiologiche e biologiche fino a quelle emotive. Si riduce la vista, l’udito e diminuisce l’olfatto e il gusto; si riduce la produzione di saliva come pure la viscosità; aumentano le difficoltà masticatorie sia per edentulia che per elasticità della mandibola … a ciò si aggiungono fattori emotivi quali solitudine, senso di abbandono, malinconia fino a fattori patologici veri e propri.
Su questa base:
In ultima battuta aggiungo – ancora nell’area della Cura del Sè – l’attenzione per le emozioni. Dalla ricerca sappiamo che il buon funzionamento delle performance emotive è strettamente legato alla Salute&BenEssere complessive.