Iniziai ad occuparmi di tumore ovarico nel 2014 quando – in FIDAPA BPW Italy sezione di Jesi – organizzai il convegno in occasione della II Giornata Internazionale per la Sensibilizzazione e Prevenzione del Tumore Ovarico. Oggi ne torno a parlare quale Health Coach perché è possibile allenarsi per una funzionale prevenzione.
Un board di ricercatori dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro è autore di un interessante studio i cui risultati sono stati pubblicati su Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention. Dallo studio emerge che una alimentazione priva di cibo spazzatura ed in particolare povera di acidi grassi trans è efficace nella prevenzione della più aggressiva forma di tumore ginecologico: il tumore ovarico.
Lo studio Epic iniziato ormai 27 anni fa, studia la relazione tra alimentazione e stile di vita e sviluppo di tumori. In questa occasione porta l’attenzione sulla relazione tra consumo di cibi ricchi di acidi grassi trans e zuccheri semplici e rischio di sviluppare il carcinoma ovarico.
Aumenta fino al 34% rispetto a chi segue una Alimentazione Mediterranea e del Territorio.
Molti sono i tumori legati al consumo di acidi grassi trans ma a tutt’oggi il legame è solo di natura epidemiologica poiché non sono ancora noti i meccanismi biologici che sottendono ed in particolare quelli legati allo sviluppo del tumore ovarico. Certo è che il sovrappeso e obesità ed in particolare l’aumento dello stress ossidativo, dei livelli di estrogeni e dello stato infiammatorio sono condizioni che predispongono all’insorgenza del temuto carcinoma.
A tutt’oggi non c’è terapia ma la prevenzione è possibile eliminando tali nutrienti dalla nostra quotidiana alimentazione.
C’è da fare un distinguo però tra le fonti naturali di acidi grassi trans e quelli industriali. I primi sono presenti in formaggi – in particolare quelli stagionati – ma anche burro, hamburger, salsicce … questo perchè sono presenti nel rumine degli animali stessi. Ben diversi sono invece gli acidi grassi trans presenti nei prodotti trasformati dall’industria che derivano da margarina o burro chiarificato o altri oli vegetali resi solidi e aggiunti a merendine, glasse, biscotti, patatine fritte, pasti confezionati. L’ industria ha un duplice scopo: contenere i costi e aumentare la shelf life del prodotto.
Ecco allora cosa fare:
Tutto questo – per me – permette il management dello stato infiammatorio e garantisce così sia mantenimento del proprio peso BenEssere che la prevenzione del tumore ovarico e anche di patologie cronico-degenerative quali patologie cardiovascolari.
Fonte: Sahar Yammine et al. – Dietary and circulating fatty acids and ovarian cancer risk in the European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition. AACR, 2020